Ci si domanda spesso che cosa siano i rifiuti speciali e soprattutto come fare per procedere con la corretta gestione e il loro smaltimento. Di seguito andremo a fare chiarezza su questa tematica, considerando anche le ultime novità in materia, e il metodo più idoneo per trattare gli scarti nel rispetto dell’ambiente, senza causare quindi un impatto nocivo.
Che cosa sono i rifiuti speciali
I rifiuti speciali sono generalmente prodotti da industrie e aziende, e vengono differenziati rispetto a quelli urbani poiché non sono gestiti dalla pubblica amministrazione. Sono invece gestiti e smaltiti da sistemi di aziende private. Rientrano quindi nel settore “rifiuti speciali” quegli scarti che derivano da attività agricole e agro-industriali, attività di demolizione o costruzione, da lavorazioni industriali, dalla ricerca medica e veterinaria, da attività commerciali o di servizio, e da macchinari, combustibili o veicoli a motore.
I produttori di rifiuti speciali hanno l’obbligo di tenere sempre un registro di carico e scarico, che è utile per annotare le informazioni sui rifiuti, sia a livello quantitativo, che qualitativo. Il registro, che deve essere annotato entro 10 giorni lavorativi dalla produzione e dallo scarico del rifiuto, contiene tutti i dettagli e informazioni che saranno poi comunicate al Catasto.
Trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti speciali
La gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali, prevede la scelta di aree dedicate al deposito temporaneo, che devono essere regolarmente contrassegnate e delimitate. Si eviterà così che possa verificarsi la dispersione delle sostanze pericolose, con conseguente danno non solo sull’ambiente, ma soprattutto sui cittadini. I rifiuti speciali pericolosi contengono un’elevata presenza si sostanze inquinanti e l’obiettivo, in fase di raccolta e smaltimento, è di ridurne drasticamente la pericolosità.
Il trasporto deve avvenire all’interno di appositi colli, distinguendo sempre gli scarti in base alle loro informazioni.
Una volta che il rifiuto sarà stato analizzato, si potrà poi passare alla fase del deposito temporaneo. Da quel momento preciso, i rifiuti dovranno essere smaltiti e l’azienda produttrice può procedere seguendo due strade possibili:
- Inviare i rifiuti presso gli appositi impianti di smaltimento ogni 3 mesi, senza considerare la quantità prodotta;
- Spedire i rifiuti presso gli appositi impianti di smaltimento entro 1 anno dalla produzione, se la quantità è inferiore a 30 metri cubi, per un massimo di 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.
Con lo smaltimento, che avviene in impianti specifici, in base anche alla natura e al possibile livello di pericolosità del rifiuto, si conclude definitivamente il ciclo di vita di un rifiuto speciale.