Inceneritori di rifiuti, si accende lo scontro politico tra Salvini e Di Maio

E’ polemica politica sul tema degli inceneritori di rifiuti, che ha fatto scendere in campo il leader dei leghisti Matteo Salvini e il leader dei 5 stelle, Luigi Di Maio. Tutto è accaduto dopo una visita di Salvini in Campania, dove ha parlato della necessità di avere più inceneritori sul territorio per lo smaltimento, facendo infuriare Di Maio.

Salvini e i 13 impianti in Lombardia

Di recente, infatti, si è tornato a parlare della situazione gestione dei rifiuti in Italia. C’è un problema di base su questo tema, poiché vi sono pochi impianti e spesso non adeguati per far fronte al troppo materiale da smaltire. Si è creata una situazione di stallo, che da un lato si presenta con cassonetti stracolmi per le vie delle città, e dall’altra parte si parla a gran voce di “emergenza rifiuti”. Tutto ciò ha una conseguenza pericolosa, che porta a incendi dolosi nei capannoni, alla presenza di discariche abusive e agli impianti sovraccaricati di materiale.

Da parte sua Matteo Salvini sembra essere pronto a battersi per far in modo che vengano presentate nuove struttura da Nord a Sud, proprio in quel Sud dove i numeri scarseggiano. “A Napoli sono tutti preoccupati per la salute. Bisogna fare delle strutture, ma perché in Lombardia ci sono 13 impianti e in Campania uno?” si è domandato. Salvini sostiene che proseguire nella battaglia, possa permettere di arrivare a una corretta gestione dei rifiuti, che nel mondo, per lui, “significano ricchezza, energia e acqua calda”. Di Maio invece invita il collega a non mettersi in questa polemica per creare tensioni nel governo.

I costi aumentano per gli inceneritori di rifiuti

Va detto che gli impianti che si occupano di smaltimento al Nord Italia, sono a oggi pieni di materiale da gestire, e per poter ricevere sempre continui rifiuti, hanno dovuto alzare le tariffe e i costi. Ma come si esce da questa condizione di blocco?

Per molti, è necessario parlare attivamente della chiusura di tutti quegli impianti che sono obsoleti, che sono superati e non funzionanti e sicuri. Ma al tempo stesso, è bene considerare anche che, la raccolta differenziata della Lombardia è risultata essere la più alta del Paese. Tutto ciò significa che la quantità di rifiuti da bruciare è minore.

Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha spiegato che è bene utilizzare impianti avanzati e tecnologici, ma ha anche ricordato che nei 13 impianti presenti in regione, viene fatta una periodica quantità di controlli, che lo porta a definirli non inquinanti!