Emergenza rifiuti a Roma, ripartono gli impianti di Aprilia

Arriva una boccata di ossigeno in termini di emergenza rifiuti della città di Roma. Ma con questo “vento lieve” vengono introdotte ancora nuove polemiche. Secondo le ultime notizie è stato confermato che gli impianti di Aprilia ricominceranno ad accogliere l’immondizia della Capitale. Questo sancisce quindi la fine del braccio di ferro durato fin troppo con la Regione.

Il caso preso in esame ha radici fondate su fatti avvenuti tempo fa: vi fu una diffida da parte della Regione Lazio che chiedeva all’azienda in questione di non accettare più il codice Cer 200108. Ciò significa mettere un secco “no” per i rifiuti biodegradabili provenienti da cucine e mense. Da quella diffida poi si è arrivati fino alla Provincia, che ora obbliga la stessa Rida a riaprire i cancelli. L’ordinanza della provincia di Latina ha quindi avuto effetto.

Come spiegato dall’amministratore Fabio Altissimi, l’azienda si è sentita obbligata a dare esecuzione all’ordinanza, e per questo ha rimandato alla Provincia ogni responsabilità civile, amministrativa, penale, ambientale e sanitaria. Tale comportamento è legato al possibile arrivo di un rifiuto non conforme ai già stabiliti limiti previsti per la legge.

Perché si arrivò alla chiusura?

Dietro la decisione di interrompere la raccolta su Roma e provincia di Latina vi è un ragionamento legato a un presupposto sbagliato, secondo la Rida, da parte della Regione. Sarebbe considerata colpevole di non aver valutato “le ultime novità ministeriali”, che hanno poi portato a una prima diffida che considera l’uscita di eventuali rifiuti non conformi da Rida. Per questo è stato richiesto di poter ottenere nuovi controlli urgenti, andando così a bloccare sul nascere il lavoro dell’impianto che avrà ripercussioni sull’impiantistica industriale.

A questo punto Rida accoglierà i rifiuti che vengono raccolti nelle strade di Roma per un peso di circa 100 tonnellate al giorno. Nel farlo però ha già specificato che non potrà dare totali garanzie in merito al processo di smaltimento. Ma la polemica è tutt’altro che finita e si sposta andando a chiamare in causa anche Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio dal 2013. Secondo le parole dell’amministratore di Rida quanto è stato fatto dalla Regione sarebbe illecito, come testimonia la scelta dello stesso Zingaretti che ha deciso di non firmare l’ordinanza in questione.

La Regione avrebbe così sentenziato una produzione che non risulterebbe conforme per gli impianti di Aprilia, ma davanti alla decisione da parte della stessa azienda di tutelarsi “se ne è lavata le mani”, come ha commentato Altissimi.