Ha fatto parlare di se la società taiwanese Miniwiz, che di recente ha lanciato una dichiarazione / slogan alquanto spiazzante. “In trash we trust”, che letteralmente significa “Crediamo nella spazzatura”. Per spiegare il progetto innovativo dell’azienda è bene fare un salto nel passato. Circa 7 anni fa infatti Miniwiz aveva conquistato attenzione su larga scala per aver presentato un prodotto del tutto nuovo. Si chiamava Polli-Bricks, una serie di mattoni realizzati riciclando il polietilene tereftalato (pet). Il risultato? Mattoni con una forma ortogonale, un peso ridotto, massima resistenza e maneggevolezza. Ma soprattutto uno strumento simbolo dell’ecologia. Per promuoverne la validità, a Taipei è stato realizzato l’EcoARK.
Miniwiz ricicla i rifiuti per creare Trashpresso
Visto il grande successo ottenuto in passato, Miniwiz ha scelto di provarci di nuovo. Il nuovo limite che è stato superato, permette di promuovere un’altra eco-idea innovativa. Ripartendo dal riutilizzo di materiali riciclati, si punta tutto sulla produzione di nuovi oggetti che possono essere di regolare uso quotidiano. Il nuovo centro di riciclo firmato da Miniwiz ha il nome di Trashpresso e non è altro che un piccolo concentrato di sostenibilità e tecnologia di ultima generazione. Il suo funzionamento è reso possibile grazie all’energia solare ottenuta tramite degli appositi pannelli fotovoltaici che permettono di ottenere l’energia necessaria per la trasformazione dei rifiuti..
In totale autonomia permette di trasformare alcuni rifiuti come la plastica e i tessuti in piastrelle da usare per l’edilizia. I tempi di trasformazione sono estremamente ridotti. In appena 40 minuti è possibile produrre ben dieci metri quadrati di piastrelle.
Le caratteristiche tecniche di Trashpresso
Osservandolo, ha l’aspetto di un palco pronto per accogliere un concerto. Ma in realtà il suo scopo è ben diverso: all’interno di quella struttura nera e bianca, con una lunghezza di circa 12 metri, è possibile favorire la trasformazione dei rifiuti. Per il suo funzionamento che cosa serve? Poco e nulla: niente gas, niente elettricità, basta solo fare affidamento al sole.
E’ completamente autosufficiente e riesce a creare una piastrella usando solo 5 bottiglie di plastica. L’acqua che si usa all’interno dell’intero processo di trasformazione è poi riutilizzata, come tutto ciò che è utilizzato durante il lavoro.
Il co-fondatore e Ceo di Miniwiz, Arthur Huang ha spiegato che con questa macchina è possibile superare le nuove barriere nel settore energia. La prima sperimentazione è già avvenuta poche settimane fa, nella regione del NianBao Yuze. E i risultati sono stati più che positivi! Non solo funziona alla grande, ma aiuta anche a favorire l’educazione dei cittadini nei confronti dell’eco-sostenibilità.